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VIDEO CONFERENCE - Napoli, Spalletti: "Nessuna scaramanzia, vogliamo vincere per la nostra città, tre calciatori dell'Empoli presto nelle big, Anguissa? Forte, Lobo? Lo conoscevo, un pensiero per Maurizio Costanzo"
24.02.2023 14:14 di Napoli Magazine

CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida con l'Empoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".

 

 

"Ho appreso da poco della morte di Maurizio Costanzo, perdiamo un uomo della tv importante, sono vicino a tutta la famiglia".

 

- Con che spirito tornate ad Empoli un anno dopo?

 

"Il Napoli ha fatto dei passaggi importanti. Dopo quella sconfitta, per quello che si è visto in futuro, mi è sembrato che la gestione delle gare sia stata fatta bene. Per la loro geometria tattica, per la loro compattezza, dovremo stare attenti, hanno calciatori forti, fortissimi, come Vicario, Parisi e Baldanzi. Il prossimo anno ce li ritroveremo in grandi squadre a confrontarsi con grandi squadre. Conosciamo l'esperienza di Luperto, perche' l'abbiamo avuto a disposizione, e' andato via perche' aveva necessita' di giocare. Dobbiamo essere bravi a meccanizzare bene nella testa l'importanza di queste partite. E' un po' come quando si hanno gli occhiali da fabbro, si vede solo il punto davanti, lateralmente non si vede nulla, e nemmeno ad un metro".

 

- Che ricordi conserva di Empoli?

 

"Di spunti su come fare calcio se ne possono trovare tanti. Da calciatore e tifoso dell'Empoli ho avuto grandi benefici, che mi sono portato dietro. A Monte Boro si sta bene. Non penso di essere presuntuoso e di sapere gia' tutto. Ho trovato calciatori molto forti, che mi hanno permesso di andare ad allenare squadre importanti come il Napoli".

 

- Osimhen andra' gestito dopo la terza trasferta in otto giorni? 

 

"Le trasferte, di solito, determinano sempre stanchezza e fatica. Per questo gli ho dato un giorno di recupero il giorno dopo Francoforte. I nostri preparatori ci sanno indicare il carico degli allenamenti successivi. Stiamo attenti a non addizionare fatica su fatica. Non ci sono calciatori che hanno bisogno di attenzioni. Stanno tutti abbastanza bene. Ci sono massaggi mentali che funzionano meglio di quelli fisici. Ho sempre dubbi per la qualita' dei calciatori che ho".

 

- C'è un aggettivo che non e' stato ancora usato per il suo Napoli?

 

"No. Quello di non fare confusione sulla scaramanzia. E' lavoro, e' quello che abbiamo davanti che dobbiamo fare. Davanti ad ogni partita va messo un pannello alla fine. Se c'e' qualcuno che vuole comprare pasticcini e spumante non c'e' motivo. Oggi ci sono per il compleanno di Rrahmani, altrimenti no. L'Empoli l'anno scorso ci ha distrutto il lavoro di un anno intero, per la forza, l'equilibrio e la maturita' della squadra. Gomme piene senza camera d'aria. Nella mia posizione e nel mio ruolo sarebbe tutto piu' facile. Nessuna scaramanzia, vogliamo vincere per la nostra città. Gli errori a volte vengono fuori e ribaltano la situazione. Dall'euforia se si arriva alla presunzione e' la fine della crescita personale".

 

- Il Napoli pero' e' abbastanza concreto...

 

"I complimenti fanno piacere. Dipende molto dal tipo di squadra a disposizione. Se hai calciatori forti c'è poco da aggiungere. Quando si ha a che fare con Di Lorenzo, e' inutile trovare un sostituto. Osimhen ti strappa 100 metri in apnea all'80° minuto quando ormai ti sembra morto. Ricordate la rincorsa in difesa nell'ultima gara in casa? Ha il sentimento dell'aiuto del compagno. Ci sono elementi a cui fare attenzione. Gli altri non sono uguali. C'e' chi non ha il motore potentissimo, ed ha bisogno di fare una pausa. Lobotka è uno di questi".

 

- Qual è il limite tra la presunzione e la consapevolezza di essere piu' forte?

 

"Bisogna allenarsi, stare dritti con la schiena. E non venire con l'atteggiamento sbagliato. "Ao', ti devo da' qualcosa?". Bisogna sempre dimostrare di essere a livello del Napoli, dando un segnale a quelli che ti guardano. I bambini sono la cosa piu' importante di questo sport".

 

- Anguissa sembra un diesel, come mai non aveva mai giocato in un grande club europeo?

 

"Non mi devo spiegare tutto. Lobotka mi fu segnalato da Alessandro Pane, quando ero all'Inter. Poi si fece giocare Brozovic li', non potendo spendere quei soldi che furono richiesti. Sapevo benissimo chi fosse Lobotka. Qui c'e' Simone Beccaccioli che di calciatori ne conosce tantissimo, a volte li segnala anche a Giuntoli. Il direttore guarda i nomi nel taccuino. Anguissa e' uno fortissimo, e' un extra-large dal punto di vista del comportamento. Mi garbava fare un complimento a Lobotka. Anguissa ti va a contrastare al limite dell'area. Ha un raggio d'azione enorme, con una forza e continuita' enormi".

 

- Le sue emozioni per il Premio Bearzot?

 

"E' un premio importantissimo, che mi inorgoglisce per quello che e' stato il personaggio e per cosa ha insegnato in termini di comportamento. Averlo a casa mia mi fa sentire piu' forte".

 

Antonio Petrazzuolo 
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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VIDEO CONFERENCE - Napoli, Spalletti: "Nessuna scaramanzia, vogliamo vincere per la nostra città, tre calciatori dell'Empoli presto nelle big, Anguissa? Forte, Lobo? Lo conoscevo, un pensiero per Maurizio Costanzo"

di Napoli Magazine

24/02/2024 - 14:14

CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida con l'Empoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".

 

 

"Ho appreso da poco della morte di Maurizio Costanzo, perdiamo un uomo della tv importante, sono vicino a tutta la famiglia".

 

- Con che spirito tornate ad Empoli un anno dopo?

 

"Il Napoli ha fatto dei passaggi importanti. Dopo quella sconfitta, per quello che si è visto in futuro, mi è sembrato che la gestione delle gare sia stata fatta bene. Per la loro geometria tattica, per la loro compattezza, dovremo stare attenti, hanno calciatori forti, fortissimi, come Vicario, Parisi e Baldanzi. Il prossimo anno ce li ritroveremo in grandi squadre a confrontarsi con grandi squadre. Conosciamo l'esperienza di Luperto, perche' l'abbiamo avuto a disposizione, e' andato via perche' aveva necessita' di giocare. Dobbiamo essere bravi a meccanizzare bene nella testa l'importanza di queste partite. E' un po' come quando si hanno gli occhiali da fabbro, si vede solo il punto davanti, lateralmente non si vede nulla, e nemmeno ad un metro".

 

- Che ricordi conserva di Empoli?

 

"Di spunti su come fare calcio se ne possono trovare tanti. Da calciatore e tifoso dell'Empoli ho avuto grandi benefici, che mi sono portato dietro. A Monte Boro si sta bene. Non penso di essere presuntuoso e di sapere gia' tutto. Ho trovato calciatori molto forti, che mi hanno permesso di andare ad allenare squadre importanti come il Napoli".

 

- Osimhen andra' gestito dopo la terza trasferta in otto giorni? 

 

"Le trasferte, di solito, determinano sempre stanchezza e fatica. Per questo gli ho dato un giorno di recupero il giorno dopo Francoforte. I nostri preparatori ci sanno indicare il carico degli allenamenti successivi. Stiamo attenti a non addizionare fatica su fatica. Non ci sono calciatori che hanno bisogno di attenzioni. Stanno tutti abbastanza bene. Ci sono massaggi mentali che funzionano meglio di quelli fisici. Ho sempre dubbi per la qualita' dei calciatori che ho".

 

- C'è un aggettivo che non e' stato ancora usato per il suo Napoli?

 

"No. Quello di non fare confusione sulla scaramanzia. E' lavoro, e' quello che abbiamo davanti che dobbiamo fare. Davanti ad ogni partita va messo un pannello alla fine. Se c'e' qualcuno che vuole comprare pasticcini e spumante non c'e' motivo. Oggi ci sono per il compleanno di Rrahmani, altrimenti no. L'Empoli l'anno scorso ci ha distrutto il lavoro di un anno intero, per la forza, l'equilibrio e la maturita' della squadra. Gomme piene senza camera d'aria. Nella mia posizione e nel mio ruolo sarebbe tutto piu' facile. Nessuna scaramanzia, vogliamo vincere per la nostra città. Gli errori a volte vengono fuori e ribaltano la situazione. Dall'euforia se si arriva alla presunzione e' la fine della crescita personale".

 

- Il Napoli pero' e' abbastanza concreto...

 

"I complimenti fanno piacere. Dipende molto dal tipo di squadra a disposizione. Se hai calciatori forti c'è poco da aggiungere. Quando si ha a che fare con Di Lorenzo, e' inutile trovare un sostituto. Osimhen ti strappa 100 metri in apnea all'80° minuto quando ormai ti sembra morto. Ricordate la rincorsa in difesa nell'ultima gara in casa? Ha il sentimento dell'aiuto del compagno. Ci sono elementi a cui fare attenzione. Gli altri non sono uguali. C'e' chi non ha il motore potentissimo, ed ha bisogno di fare una pausa. Lobotka è uno di questi".

 

- Qual è il limite tra la presunzione e la consapevolezza di essere piu' forte?

 

"Bisogna allenarsi, stare dritti con la schiena. E non venire con l'atteggiamento sbagliato. "Ao', ti devo da' qualcosa?". Bisogna sempre dimostrare di essere a livello del Napoli, dando un segnale a quelli che ti guardano. I bambini sono la cosa piu' importante di questo sport".

 

- Anguissa sembra un diesel, come mai non aveva mai giocato in un grande club europeo?

 

"Non mi devo spiegare tutto. Lobotka mi fu segnalato da Alessandro Pane, quando ero all'Inter. Poi si fece giocare Brozovic li', non potendo spendere quei soldi che furono richiesti. Sapevo benissimo chi fosse Lobotka. Qui c'e' Simone Beccaccioli che di calciatori ne conosce tantissimo, a volte li segnala anche a Giuntoli. Il direttore guarda i nomi nel taccuino. Anguissa e' uno fortissimo, e' un extra-large dal punto di vista del comportamento. Mi garbava fare un complimento a Lobotka. Anguissa ti va a contrastare al limite dell'area. Ha un raggio d'azione enorme, con una forza e continuita' enormi".

 

- Le sue emozioni per il Premio Bearzot?

 

"E' un premio importantissimo, che mi inorgoglisce per quello che e' stato il personaggio e per cosa ha insegnato in termini di comportamento. Averlo a casa mia mi fa sentire piu' forte".

 

Antonio Petrazzuolo 
 
 
Napoli Magazine
 
 
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