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L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Napoli, 'Chi vivrà vedrà"
11.04.2022 23:25 di Napoli Magazine

NAPOLI - E dunque? E quindi? E adesso? E allora? Napoli-Fiorentina finisce 2-3 ma Torino-Milan finisce, però, 0-0. E Inter-Verona? 2-0. Il che significa che con questi risultati si è tutte sempre lì: il Milan spreca la seconda partita di fila e non allunga le distanze, né dal Napoli che cade miseramente al Maradona (ma fa’ che o’ Santo non voleva? Come urlava Sciascillo accanto a Nino Manfredi…) al cospetto di un’ottima Fiorentina in un tristissimo deja vu di Sarriana memoria, né dell’Inter che pur vincente e con una famosa gara ancora da recuperare, resta comunque a due punti di distanza. Come il Napoli, del resto. Insomma, se la pessima partita (fatta eccezione per Mertens che entra e segna) degli azzurri ha intossicato parecchio la domenica napoletana di chi accarezzava già certe idee proibite, lo 0-0 in terra Piemontese, riaccende qualche labile speranza. Il punto però è un altro: con questo Napoli qui, quello che cade così davanti ai suoi, dei 18 punti ancora in palio, quanti si può realisticamente pensare di conquistarne? E soprattutto, quanto fatto finora, seppur giustamente fatto bene, è frutto di capacità o di casualità? Perché è tutto qui che sta il gioco. Non quello del Napoli, ovviamente che nell’ex San Paolo ha dato veramente il peggio di sé, complici senza dubbio, una serie di scelte a dir poco discutibili di Sir Luciano che dalla polvere all’altare e soprattutto viceversa, trascina questo Napoli; che un momento prima ci crede e lo fa credere (vedi dopo la vittoria di Bergamo) e quello immediatamente dopo, aggiusta drasticamente il tiro, che se lo avessero fatto i suoi in campo, e non solo lui in conferenza, forse ma forse, non sarebbe finita così male: Spalletti ricalibra gli obiettivi, parla di Champions, dimenticando colpevolmente quando detto una settimana appena fa. E probabilmente sta lì adesso a mangiarsi le mani per non aver vinto in una giornata dove, dicevamo, il Milan pareggia. E adesso? Non è finita, come ha già citato qualcuno, finché non è finita. Ma dopo una prestazione così brutta il dubbio sulle reali potenzialità di questo Napoli, assale e soprattutto assale il dato delle sconfitte casalinghe, nel segno di una maledizione che sembrava annullata ma che invece è tornata: delle sei che restano tre sono al Maradona ex San Paolo, il che significa che 9 di quei 18 sono paradossalmente più a rischio che nelle trasferte. Insomma, le variabili sono molte, tante, troppe. E non solo in casa Napoli. Non ci resta che guardare. Con occhi meno innamorati e più aperti e vedere come andrà a finire. È certo che tutto ancora può accadere e per dirla tutta, vale il buon vecchio sempreverde “Chi vivrà vedrà” e, nel caso, festeggerà.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

vivrà vedrà” e nel caso, festeggerà.

 

 

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L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Napoli, 'Chi vivrà vedrà"

di Napoli Magazine

11/04/2024 - 23:25

NAPOLI - E dunque? E quindi? E adesso? E allora? Napoli-Fiorentina finisce 2-3 ma Torino-Milan finisce, però, 0-0. E Inter-Verona? 2-0. Il che significa che con questi risultati si è tutte sempre lì: il Milan spreca la seconda partita di fila e non allunga le distanze, né dal Napoli che cade miseramente al Maradona (ma fa’ che o’ Santo non voleva? Come urlava Sciascillo accanto a Nino Manfredi…) al cospetto di un’ottima Fiorentina in un tristissimo deja vu di Sarriana memoria, né dell’Inter che pur vincente e con una famosa gara ancora da recuperare, resta comunque a due punti di distanza. Come il Napoli, del resto. Insomma, se la pessima partita (fatta eccezione per Mertens che entra e segna) degli azzurri ha intossicato parecchio la domenica napoletana di chi accarezzava già certe idee proibite, lo 0-0 in terra Piemontese, riaccende qualche labile speranza. Il punto però è un altro: con questo Napoli qui, quello che cade così davanti ai suoi, dei 18 punti ancora in palio, quanti si può realisticamente pensare di conquistarne? E soprattutto, quanto fatto finora, seppur giustamente fatto bene, è frutto di capacità o di casualità? Perché è tutto qui che sta il gioco. Non quello del Napoli, ovviamente che nell’ex San Paolo ha dato veramente il peggio di sé, complici senza dubbio, una serie di scelte a dir poco discutibili di Sir Luciano che dalla polvere all’altare e soprattutto viceversa, trascina questo Napoli; che un momento prima ci crede e lo fa credere (vedi dopo la vittoria di Bergamo) e quello immediatamente dopo, aggiusta drasticamente il tiro, che se lo avessero fatto i suoi in campo, e non solo lui in conferenza, forse ma forse, non sarebbe finita così male: Spalletti ricalibra gli obiettivi, parla di Champions, dimenticando colpevolmente quando detto una settimana appena fa. E probabilmente sta lì adesso a mangiarsi le mani per non aver vinto in una giornata dove, dicevamo, il Milan pareggia. E adesso? Non è finita, come ha già citato qualcuno, finché non è finita. Ma dopo una prestazione così brutta il dubbio sulle reali potenzialità di questo Napoli, assale e soprattutto assale il dato delle sconfitte casalinghe, nel segno di una maledizione che sembrava annullata ma che invece è tornata: delle sei che restano tre sono al Maradona ex San Paolo, il che significa che 9 di quei 18 sono paradossalmente più a rischio che nelle trasferte. Insomma, le variabili sono molte, tante, troppe. E non solo in casa Napoli. Non ci resta che guardare. Con occhi meno innamorati e più aperti e vedere come andrà a finire. È certo che tutto ancora può accadere e per dirla tutta, vale il buon vecchio sempreverde “Chi vivrà vedrà” e, nel caso, festeggerà.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
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vivrà vedrà” e nel caso, festeggerà.