L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, un punto amaro che però non muta le ambizioni da vertice"
08.11.2021 23:22 di Napoli Magazine

NAPOLI - Per tanti motivi, una vittoria rotonda contro il Verona, sulla scia di quanto visto finora, avrebbe di fatto esaltato l'intero ambiente napoletano, lasciandosi alle spalle quel pareggio che tanto ha fatto discutere all'ultima della scorso campionato. Invece, 1-1 fu e 1-1 è stato. Ho letto tanti pareri e malumori, ma nella corsa lunga del campionato di serie A, bisogna analizzare i risultati in maniera asettica. Col pareggio tra Inter e Milan, di fatto, e l'x tra Napoli e Verona, la classifica d'alta quota e' rimasta invariata. Per cui, il 12° turno ha riservato un nulla di fatto. Certo, i piu' ottimisti diranno che ci sarebbe potuto essere in un sol colpo un doppio allungo sulle milanesi, da parte degli uomini di Spalletti, ma anche io vorrei uscire a cena con J.Lo. e Scarlett Johansson e l'occasione non si è ancora presentata. Scherzi a parte, piuttosto, nell'analisi del match non riesco a trascurare tre aspetti: 1) l'arbitro Ayroldi, troppo inesperto ed incapace nella gestione dei falli a centrocampo, oltre che inspiegabilmente buonista sui falli da rigore (non sanzionati) ai danni di Osimhen e Mario Rui, per non parlare dell'errata gestione dei minuti di recupero, 2) I pali centrati da Osimhen e Mertens, che gridano ancora vendetta, 3) Gli ingressi tardivi, come ammesso con grande onestà professionale in Press Conference da Spalletti, di alcuni giocatori, in particolare Ounas e Mertens. Non e' stata una gran partita per Rrahmani, responsabile insieme a Rui, sul gol di Simeone ben imbeccato da Barak, anche se poi il kosovaro si e' reso protagonista di un salvataggio in area di rigore di qualita', come non si e' visto il solito Anguissa a centrocampo. Stesso discorso per Zielinski, che e' migliorato poco prima della sostituzione. Da Lozano, inoltre, e' lecito attendersi molto di piu'. Lo stesso Osimhen, chiuso in un imbuto, al di la' del palo, ha avuto pochi varchi disponibili, tant'e' che a un certo punto forse la carta Petagna avrebbe potuto assicurare maggiori sportellate in area. Facile dirlo dopo, siamo tutti d'accordo. Nessuno vuole dare alibi alla squadra, comunque provata dalla trasferta vittoriosa in Polonia, e che ha dovuto rinunciare al proprio comandante Koulibaly per squalifica (con KK in campo probabilmente la musica sarebbe stata diversa, anche se voglio sottolineare la prestazione di qualita' di Juan Jesus, che di sciocchezze non ne ha commesse). Piccola postilla sul gol: pregevole l'assist di Fabian Ruiz, come la sua prestazione di sacrificio, come pure la staffilata rasoterra di Di Lorenzo. Ecco serve questa convinzione, con la sosta ci sara' tempo di riflettere su questo pareggio, non bellissimo, ma che non muta le ambizioni di vertice. E a tal proposito, il 21 a Milano contro l'Inter sara' un altro gran bel banco di prova. 

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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08/11/2024 - 23:22

NAPOLI - Per tanti motivi, una vittoria rotonda contro il Verona, sulla scia di quanto visto finora, avrebbe di fatto esaltato l'intero ambiente napoletano, lasciandosi alle spalle quel pareggio che tanto ha fatto discutere all'ultima della scorso campionato. Invece, 1-1 fu e 1-1 è stato. Ho letto tanti pareri e malumori, ma nella corsa lunga del campionato di serie A, bisogna analizzare i risultati in maniera asettica. Col pareggio tra Inter e Milan, di fatto, e l'x tra Napoli e Verona, la classifica d'alta quota e' rimasta invariata. Per cui, il 12° turno ha riservato un nulla di fatto. Certo, i piu' ottimisti diranno che ci sarebbe potuto essere in un sol colpo un doppio allungo sulle milanesi, da parte degli uomini di Spalletti, ma anche io vorrei uscire a cena con J.Lo. e Scarlett Johansson e l'occasione non si è ancora presentata. Scherzi a parte, piuttosto, nell'analisi del match non riesco a trascurare tre aspetti: 1) l'arbitro Ayroldi, troppo inesperto ed incapace nella gestione dei falli a centrocampo, oltre che inspiegabilmente buonista sui falli da rigore (non sanzionati) ai danni di Osimhen e Mario Rui, per non parlare dell'errata gestione dei minuti di recupero, 2) I pali centrati da Osimhen e Mertens, che gridano ancora vendetta, 3) Gli ingressi tardivi, come ammesso con grande onestà professionale in Press Conference da Spalletti, di alcuni giocatori, in particolare Ounas e Mertens. Non e' stata una gran partita per Rrahmani, responsabile insieme a Rui, sul gol di Simeone ben imbeccato da Barak, anche se poi il kosovaro si e' reso protagonista di un salvataggio in area di rigore di qualita', come non si e' visto il solito Anguissa a centrocampo. Stesso discorso per Zielinski, che e' migliorato poco prima della sostituzione. Da Lozano, inoltre, e' lecito attendersi molto di piu'. Lo stesso Osimhen, chiuso in un imbuto, al di la' del palo, ha avuto pochi varchi disponibili, tant'e' che a un certo punto forse la carta Petagna avrebbe potuto assicurare maggiori sportellate in area. Facile dirlo dopo, siamo tutti d'accordo. Nessuno vuole dare alibi alla squadra, comunque provata dalla trasferta vittoriosa in Polonia, e che ha dovuto rinunciare al proprio comandante Koulibaly per squalifica (con KK in campo probabilmente la musica sarebbe stata diversa, anche se voglio sottolineare la prestazione di qualita' di Juan Jesus, che di sciocchezze non ne ha commesse). Piccola postilla sul gol: pregevole l'assist di Fabian Ruiz, come la sua prestazione di sacrificio, come pure la staffilata rasoterra di Di Lorenzo. Ecco serve questa convinzione, con la sosta ci sara' tempo di riflettere su questo pareggio, non bellissimo, ma che non muta le ambizioni di vertice. E a tal proposito, il 21 a Milano contro l'Inter sara' un altro gran bel banco di prova. 

 

 
 
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