L'Angolo
VIDEO - Adani: "Maradona ha rappresentato i deboli, è stato la voce di chi non l'aveva, un leader popolare, non si è mai seduto al tavolo dei potenti con nessuno"
01.11.2020 11:51 di Napoli Magazine

NAPOLI - L’ex difensore Lele Adani ha rilasciato alcune dichiarazioni in una diretta Instagram con Christian Vieri. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Come si può celebrare a dovere con le parole Maradona che ha compiuto 60 anni? Maradona aveva qualcosa che era spirituale, era oltre il percepito. Facevi fatica a immedesimarti nel suo pensiero, dentro la giocata in campo, perchè dove non c'era aperto, lui inventava uno spazio, inventava una giocata, tirava fuori qualcosa che sembrava spinto da una forza superiore. E qua parliamo del calciatore, ma Maradona è stato uno che ha rappresentato i più deboli, Maradona è stata la voce di chi non aveva voce, perchè il leader che è stato Maradona fuori dal campo e quello che ha rappresentato per l'Argentina e per Napoli, io ricordo sempre che Maradona è stato più di Napoli che di Buenos Aires. E' stata un'opera di riscatto. E' arrivato Maradona e ha portato Napoli a vincere. Maradona per tutta la vita non si è mai seduto al tavolo dei potenti, non ha mai fatto patti per il conveniente. Al comodo, agli incarichi, ai soldi, al lusso, ha sempre saputo dire di no, ha sempre saputo dare voce a chi non ha avuto voce, questa è stata la forza di Diego e Diego prima ancora di imporsi nei grandi stadi, si è imposto nel quartiere, perchè quando lui andava a giocare a Villa Fiorito, non era detto che sarebbe arrivato a casa. Imporsi nel quartiere e portare il quartiere nell'Olimpo del calcio è stata forse la più grande rappresentanza, il segno del messaggio al popolo. Maradona non ha avuto niente a che fare con gli altri grandi del calcio perchè ha rappresentato il popolo e per i napoletani è stato uno con loro essendo il numero uno, immagina da numero uno stare con loro. I numeri uno fanno fatica a scendere in mezzo agli altri e quando lui dice se arrivassi a un matrimonio vestito di bianco e mi tirassero una palla infangata la stopperei di petto, è quello che lo differenzia.  A novembre 2001, la frase che secondo me più lo rappresenta di più è l'untima partita alla Bombonera. Lì in mezzo al campo dice 'io ho sbagliato come uomo e ho pagato, ma la pelota non se mancha (il pallone non si sporca, ndr)', l'amore per il calcio non lo porta a fare compromessi con nessuno. Questo era Maradona come leader popolare, il leader popolare è quello che si mostra nelle debolezze, che dice 'ho sbagliato, non sono stato un esempio', ma ha sempre pagato lui senza mettere mai in mezzo i suoi compagni, i tifosi e soprattutto il calcio".

 

 al di là del calciatore, lui è stato uno che ha rappresentato i più deboli, sia in Argentina che a Napoli. Lui è stato più di Napoli che di Buenos Aires. Per tutta la vita, anche dopo, non si è mai seduto al tavolo dei potenti, non si è mai piegato al lusso e ha sempre saputo dare voce a chi non ce l’aveva. Prima di imporsi nei grandi stadi si è imposto nel quartiere. Ha rappresentato il popolo, da numero uno ha saputo stare un passo indietro al calcio. Come uomo non è stato un esempio, ha commesso degli errori ma ha sempre pagato senza mettere in mezzo i tifosi, i compagni, ma soprattutto il calcio”.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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di Napoli Magazine

01/11/2024 - 11:51

NAPOLI - L’ex difensore Lele Adani ha rilasciato alcune dichiarazioni in una diretta Instagram con Christian Vieri. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Come si può celebrare a dovere con le parole Maradona che ha compiuto 60 anni? Maradona aveva qualcosa che era spirituale, era oltre il percepito. Facevi fatica a immedesimarti nel suo pensiero, dentro la giocata in campo, perchè dove non c'era aperto, lui inventava uno spazio, inventava una giocata, tirava fuori qualcosa che sembrava spinto da una forza superiore. E qua parliamo del calciatore, ma Maradona è stato uno che ha rappresentato i più deboli, Maradona è stata la voce di chi non aveva voce, perchè il leader che è stato Maradona fuori dal campo e quello che ha rappresentato per l'Argentina e per Napoli, io ricordo sempre che Maradona è stato più di Napoli che di Buenos Aires. E' stata un'opera di riscatto. E' arrivato Maradona e ha portato Napoli a vincere. Maradona per tutta la vita non si è mai seduto al tavolo dei potenti, non ha mai fatto patti per il conveniente. Al comodo, agli incarichi, ai soldi, al lusso, ha sempre saputo dire di no, ha sempre saputo dare voce a chi non ha avuto voce, questa è stata la forza di Diego e Diego prima ancora di imporsi nei grandi stadi, si è imposto nel quartiere, perchè quando lui andava a giocare a Villa Fiorito, non era detto che sarebbe arrivato a casa. Imporsi nel quartiere e portare il quartiere nell'Olimpo del calcio è stata forse la più grande rappresentanza, il segno del messaggio al popolo. Maradona non ha avuto niente a che fare con gli altri grandi del calcio perchè ha rappresentato il popolo e per i napoletani è stato uno con loro essendo il numero uno, immagina da numero uno stare con loro. I numeri uno fanno fatica a scendere in mezzo agli altri e quando lui dice se arrivassi a un matrimonio vestito di bianco e mi tirassero una palla infangata la stopperei di petto, è quello che lo differenzia.  A novembre 2001, la frase che secondo me più lo rappresenta di più è l'untima partita alla Bombonera. Lì in mezzo al campo dice 'io ho sbagliato come uomo e ho pagato, ma la pelota non se mancha (il pallone non si sporca, ndr)', l'amore per il calcio non lo porta a fare compromessi con nessuno. Questo era Maradona come leader popolare, il leader popolare è quello che si mostra nelle debolezze, che dice 'ho sbagliato, non sono stato un esempio', ma ha sempre pagato lui senza mettere mai in mezzo i suoi compagni, i tifosi e soprattutto il calcio".

 

 al di là del calciatore, lui è stato uno che ha rappresentato i più deboli, sia in Argentina che a Napoli. Lui è stato più di Napoli che di Buenos Aires. Per tutta la vita, anche dopo, non si è mai seduto al tavolo dei potenti, non si è mai piegato al lusso e ha sempre saputo dare voce a chi non ce l’aveva. Prima di imporsi nei grandi stadi si è imposto nel quartiere. Ha rappresentato il popolo, da numero uno ha saputo stare un passo indietro al calcio. Come uomo non è stato un esempio, ha commesso degli errori ma ha sempre pagato senza mettere in mezzo i tifosi, i compagni, ma soprattutto il calcio”.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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