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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Napoli, i "senza rabbia"
23.11.2020 20:35 di Napoli Magazine

NAPOLI - Inseguito, strattonato e purtroppo vinto e lasciato nel ginepraio delle proprie manchevolezze. Troppe, tante e difficili da passarci su con la solita dose di narrativa (“serata storta”, “ reduci dallo stress delle nazionali”, “mancava Osimhen “ etc.). Quello che sta accadendo nel Napoli è solo l’ultimo indizio, il più eclatante e inquietante, di un problema eterno che appare senza soluzioni. Lo spiega bene Gattuso, con tutta la passione e la genuina rabbia delle sue analisi: “Vogliamo fare troppo i professori. Bisogna dirsi le cose in faccia”. Ora si pontificherà: sono cose che non si ammettono in pubblico. E via con la stantia litania della conventicola. Come se i calciatori fossero talmente una casta, da non poter rendere conto di nulla. Tuttavia, al di lá delle letture che ognuno da alle parole degli altri, Gattuso tocca un tasto dolente, che suona note stonate da anni. Il Napoli difetta nel carattere, tanto per dirla alla leggera e non usare aggettivi assai poco pacati. La maggior parte dei giocatori non hanno nerbo, sono scolastici: il compitino e basta, privi di voglia e della giusta ferocia agonistica. Tra di loro più occhiatacce che idee. Tolti quel predicatore nel deserto che è Bakayoko e un ottimo Politano, gli altri si sono presentati in campo in pantofole. Mancava solo la papalina sul capo. Hanno consegnato i primi 20 minuti al Milan, come fossero una squadretta qualsiasi. Senza personalità, senza la volontà di incidere con decisione nell’uno contro uno, di ricercare il duello con Kessiè etc. Si annunciano giorni delicati e importanti, molto. A Gattuso il compito di entrare (di nuovo) nella testa dei giocatori per un bel bagno (l’ennesimo) di umiltà. Il tutto per evitare, giovedì, in Europa League, di assistere a un altro inciampo. E ieri pure con l’aggravante di essere scesi in campo senza due terzini, che possano essere definiti tali. Insomma le condizioni per precipitare nel gorgo di una sconfitta si erano create. Eccome.

 

 

Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Napoli, i "senza rabbia"

di Napoli Magazine

23/11/2024 - 20:35

NAPOLI - Inseguito, strattonato e purtroppo vinto e lasciato nel ginepraio delle proprie manchevolezze. Troppe, tante e difficili da passarci su con la solita dose di narrativa (“serata storta”, “ reduci dallo stress delle nazionali”, “mancava Osimhen “ etc.). Quello che sta accadendo nel Napoli è solo l’ultimo indizio, il più eclatante e inquietante, di un problema eterno che appare senza soluzioni. Lo spiega bene Gattuso, con tutta la passione e la genuina rabbia delle sue analisi: “Vogliamo fare troppo i professori. Bisogna dirsi le cose in faccia”. Ora si pontificherà: sono cose che non si ammettono in pubblico. E via con la stantia litania della conventicola. Come se i calciatori fossero talmente una casta, da non poter rendere conto di nulla. Tuttavia, al di lá delle letture che ognuno da alle parole degli altri, Gattuso tocca un tasto dolente, che suona note stonate da anni. Il Napoli difetta nel carattere, tanto per dirla alla leggera e non usare aggettivi assai poco pacati. La maggior parte dei giocatori non hanno nerbo, sono scolastici: il compitino e basta, privi di voglia e della giusta ferocia agonistica. Tra di loro più occhiatacce che idee. Tolti quel predicatore nel deserto che è Bakayoko e un ottimo Politano, gli altri si sono presentati in campo in pantofole. Mancava solo la papalina sul capo. Hanno consegnato i primi 20 minuti al Milan, come fossero una squadretta qualsiasi. Senza personalità, senza la volontà di incidere con decisione nell’uno contro uno, di ricercare il duello con Kessiè etc. Si annunciano giorni delicati e importanti, molto. A Gattuso il compito di entrare (di nuovo) nella testa dei giocatori per un bel bagno (l’ennesimo) di umiltà. Il tutto per evitare, giovedì, in Europa League, di assistere a un altro inciampo. E ieri pure con l’aggravante di essere scesi in campo senza due terzini, che possano essere definiti tali. Insomma le condizioni per precipitare nel gorgo di una sconfitta si erano create. Eccome.

 

 

Toni Iavarone
 
 
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