CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida con l'Inter. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".
- Com'è il clima nello spogliatoio dopo la positività di Politano?
"Che possa succedere qualcosa all'ultimo momento fa parte delle possibilita'. A inizio campionato si sono fatti male Demme, Zielinski e non c'era Anguissa. Giocavamo solo con tre giocatori ed abbiamo fatto quello che dovevamo fare ugualmente. Non è corretto che si potrebbe giocare ad un livello inferiore".
- Inter-Napoli sarà un match in stile Premier League?
"Entrambe le squadre andranno alla ricerca della vittoria. Poi e' chiaro che ci sono i due disegni tattici, con loro che sono schierati con una conformazione geometrica diversa dalla nostra. Sono bravi sulle fasce. L'Inter è una squadra fortissima, l'hanno fatto vedere in passato e non solo".
- Lei ha dato tanto all'Inter: che emozione prova da avversario?
"Con me diventa facile questo discorso lì. Non ho mai detto che spero che non mi fischino. La gente puo' fare quello che gli pare. In albergo spesso sono solo, potete venire a trovarmi. Il concetto e' lo stesso: quando vado via, vedo che risultati ho ottenuto. In base alle amicizie che si hanno, ai contatti che si hanno, si fanno delle valutazioni. Non ho dato colpa a nessuno di quel 4° posto. Ho finito e sono tornato a casa. Sono stato mandato via. Poi e' ovvio che delle valutazioni vanno fatte. Se uno ha la possibilita' di spendere 240 milioni di stipendi e non 100 si vanno a prendere calciatori piu' abituati a vincere dal Chelsea, dal Manchester City o United. Le emozioni? Sono abituato a vincere intensamente tutto, non si prepara niente, lo vedro' a San Siro. Il passato non è mai passato. Faccio le cose seriamente. Ho preso delle decisioni e le ho prese volentieri. Un allenatore deve essere giusto per il bene del gruppo. Ringrazio i tifosi a prescindere dal trattamento che mi riserveranno. Ringrazio i calciatori con i quali ho conservato un bellissimo rapporto. Sono orgoglioso di aver ridato forza alla conformazione della Pinetina, i giardinieri hanno messo a posto alcune cose, alzando le piante, la costruzione della cappella per Angelo Moratti con don Luigi Misto' che partiva da Roma per venire a dire la Messa. Sono momenti belli ed emozioni forti".
- Inzaghi ha detto che non e' decisiva ma importantissima...
"E' importantissima per tutte e due le squadre. Non e' definitiva, perche' ci sono ancora tante partite. Se guardi da un lato puo' arrivare la tranvata dall'altro lato".
- Si aspettava di sfidare l'Inter da capolista?
"Non c'e' nessuna rivincita. E' un passaggio fondamentale per un'altra piccola felicità, non per la mia ma per tutte le persone che ci amano e ci seguono. A 62 anni sono a posto, siamo in cerca di una dignità. Abbiamo una città dietro, che e' li' che freme. Si sente la carica dei tifosi".
- Sarà più decisiva per l'Inter?
"Non credo. Le difficoltà ci saranno sempre. Parliamo di obiettivi importanti. Ci sono da gestire partite con i giocatori che abbiamo. Non mi sono mai lamentato in 20 anni di carriera. Non e' che mancano 2 elementi e chiniamo il capo. Sarebbe come dire alla squadra che non ce la possiamo fare. Si cercano le soluzioni e non e' una sfida definitiva".
- Con che dubbi e certezze va il Napoli a Milano?
"Le certezze per quello che si e' prodotto fino a questo momento. Le certezze della qualita' esibita dai nostri calciatori. Ci sono migliaia di persone che ti sostengono. Nessun dubbio. Ci deve essere il coraggio di affrontare queste situazioni".
- Ha una proprietà italiana, a differenza di tante proprietà straniere...
"Grosso modo e' uguale. Il figlio del presidente dell'Inter era spesso a Milano. Steven Zhang la viveva diversamente la partita. De Laurentiis lo sento spesso a telefono. Zhang sorvegliava a distanza, De Laurentiis sorveglia da vicino e te la fa sentire la sua presenza. Ci sono sempre i risultati che fanno la differenza".
- L'italia rischia di non qualificarsi ai Mondiali...
"Mancini ha le soluzioni per mettere a posto la situazione. Avrebbe gia' meritato la qualificazione. Nel calcio a volte manca un po' di fortuna. Sa come fare da solo, a Mancini non gli si va ad insegnare niente".
- Come sta Lozano? A destra puo' giocare Zielinski?
"Lozano sta bene, ha giocato giovedi', ha ore di viaggio. Il ragazzo e' molto voglioso, ci ho parlato stamane. E' sorridente. E' un ragazzo dolcissimo. A destra puo' giocare pure Zielinski come Elmas. E' normale che Lozano abbia ambizioni di crescita. Come tutti. Mi auguro che a fine stagione riceva l'interesse di club che ritiene piu' importanti del Napoli. Significherebbe che si e' reso protagonista. Restando fuori dalla Champions, non abbiamo ricevuto offerte. Altrimenti non se ne frega nessuno. E' la sconfitta che porta tutti nella dimensione uguale e nel livello uguale. Metterei i premi ad obiettivi anche a quelli che salvano i gol in scivolata. Le 5 sostituzioni le facciamo tutti. O si fa in un modo o in un altro. Se il calciatore che punta al premio per i gol fatti e poi lo togli puo' andare in difficoltà, mettiamoci d'accordo".
- In un Inter-Napoli recente ci furono cori contro Koulibaly: se dovesse accadere di nuovo che reazione si aspetta dall'arbitro?
"Conosco il pubblico di Milano e la gente di Milano. Sono convinto che non accadrà. Non succederà. Hanno un tasso di civiltà nobile. Siamo tutti un po' di colore, siamo tutti un po' diversi. La pelle ha il colore della pelle".
- Come stanno Manolas e Malcuit?
"Manolas sta a casa. Non e' ancora in condizione di giocare. Malcuit c'e' tra i convocati".
- In un'intervista a DAZN Koulibaly ha detto: "Luciano Spalletti è il mio papà". Ha sottolineato l'essere leader di questa squadra e che l'allenatore lo fa sentire un personaggio fondamentale per questa formazione e per questo club. In una settimana così, avere punti di riferimento tali può far sopperire a delle defezioni come ci sono state nelle ultime ore?
"Koulibaly l'abbiamo già detto in più versioni quello che rappresenta per noi, ma non soltanto per me. Ci vogliono degli esempi, diventa difficile parlarne e trovare ancora parole. Questa settimana all'inizio quando è arrivato, nel primo allenamento, è andato in scivolata come fa sempre lui e gli si è incastrato un piede ed è andato in torsione, è rimasto con il ginocchio sotto e ha sentito male ed è rimasto per terra. Si è fermato l'allenamento, in un attimo c'erano anche i magazzinieri intorno a lui, tutti i calciatori tutti intorno a lui, tutti lì in attesa di vedere la reazione del momento. Lui è uscito tre minuti, hanno riiniziato a giocare dopo tre minuti e tutti guardavano verso la panchina e non giocavano la partita per vedere come si sentiva lui e se rientrava oppure no. Non mi interessa sapere se Maradona è stato il più grande calciatore o meno, mi interessa sapere quello che ha lasciato. Non è quello che dico io, è quello che provano tutti, quello che poi significa la pesantezza del soggetto, l'importanza del soggetto all'interno di un gruppo e quando poi anche in Europa League si è detto 'vogliamo essere tutti come il watusso Koulibaly', son giochi di parole però stanno a significare quello che rappresenta per noi. Lui veramente è una persona straordinaria, io ne ho avuti, sono stati uno di quelli fortunati, però la fortuna ancora con me non ha finio il suo lavoro per cui ce ne avrò degli altri di giocatori così, giocatori da ritenermi fortunato. Quando entrano dentro gli spogliatoi, Nestor Sensini, faccio per dire, è stato uno di questi qui, non diceva mai niente, salutava e basta, entrava nello spogliatoio e aveva un rispetto di tutti e di tutto. Il pallone durante il gioco aveva rispetto di lui per quello che aveva fatto vedere e per come si era comportato nella sua lunga carriera".
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— Napoli Magazine (@napolimagazine) November 20, 2021
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di Napoli Magazine
20/11/2024 - 14:40
CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida con l'Inter. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".
- Com'è il clima nello spogliatoio dopo la positività di Politano?
"Che possa succedere qualcosa all'ultimo momento fa parte delle possibilita'. A inizio campionato si sono fatti male Demme, Zielinski e non c'era Anguissa. Giocavamo solo con tre giocatori ed abbiamo fatto quello che dovevamo fare ugualmente. Non è corretto che si potrebbe giocare ad un livello inferiore".
- Inter-Napoli sarà un match in stile Premier League?
"Entrambe le squadre andranno alla ricerca della vittoria. Poi e' chiaro che ci sono i due disegni tattici, con loro che sono schierati con una conformazione geometrica diversa dalla nostra. Sono bravi sulle fasce. L'Inter è una squadra fortissima, l'hanno fatto vedere in passato e non solo".
- Lei ha dato tanto all'Inter: che emozione prova da avversario?
"Con me diventa facile questo discorso lì. Non ho mai detto che spero che non mi fischino. La gente puo' fare quello che gli pare. In albergo spesso sono solo, potete venire a trovarmi. Il concetto e' lo stesso: quando vado via, vedo che risultati ho ottenuto. In base alle amicizie che si hanno, ai contatti che si hanno, si fanno delle valutazioni. Non ho dato colpa a nessuno di quel 4° posto. Ho finito e sono tornato a casa. Sono stato mandato via. Poi e' ovvio che delle valutazioni vanno fatte. Se uno ha la possibilita' di spendere 240 milioni di stipendi e non 100 si vanno a prendere calciatori piu' abituati a vincere dal Chelsea, dal Manchester City o United. Le emozioni? Sono abituato a vincere intensamente tutto, non si prepara niente, lo vedro' a San Siro. Il passato non è mai passato. Faccio le cose seriamente. Ho preso delle decisioni e le ho prese volentieri. Un allenatore deve essere giusto per il bene del gruppo. Ringrazio i tifosi a prescindere dal trattamento che mi riserveranno. Ringrazio i calciatori con i quali ho conservato un bellissimo rapporto. Sono orgoglioso di aver ridato forza alla conformazione della Pinetina, i giardinieri hanno messo a posto alcune cose, alzando le piante, la costruzione della cappella per Angelo Moratti con don Luigi Misto' che partiva da Roma per venire a dire la Messa. Sono momenti belli ed emozioni forti".
- Inzaghi ha detto che non e' decisiva ma importantissima...
"E' importantissima per tutte e due le squadre. Non e' definitiva, perche' ci sono ancora tante partite. Se guardi da un lato puo' arrivare la tranvata dall'altro lato".
- Si aspettava di sfidare l'Inter da capolista?
"Non c'e' nessuna rivincita. E' un passaggio fondamentale per un'altra piccola felicità, non per la mia ma per tutte le persone che ci amano e ci seguono. A 62 anni sono a posto, siamo in cerca di una dignità. Abbiamo una città dietro, che e' li' che freme. Si sente la carica dei tifosi".
- Sarà più decisiva per l'Inter?
"Non credo. Le difficoltà ci saranno sempre. Parliamo di obiettivi importanti. Ci sono da gestire partite con i giocatori che abbiamo. Non mi sono mai lamentato in 20 anni di carriera. Non e' che mancano 2 elementi e chiniamo il capo. Sarebbe come dire alla squadra che non ce la possiamo fare. Si cercano le soluzioni e non e' una sfida definitiva".
- Con che dubbi e certezze va il Napoli a Milano?
"Le certezze per quello che si e' prodotto fino a questo momento. Le certezze della qualita' esibita dai nostri calciatori. Ci sono migliaia di persone che ti sostengono. Nessun dubbio. Ci deve essere il coraggio di affrontare queste situazioni".
- Ha una proprietà italiana, a differenza di tante proprietà straniere...
"Grosso modo e' uguale. Il figlio del presidente dell'Inter era spesso a Milano. Steven Zhang la viveva diversamente la partita. De Laurentiis lo sento spesso a telefono. Zhang sorvegliava a distanza, De Laurentiis sorveglia da vicino e te la fa sentire la sua presenza. Ci sono sempre i risultati che fanno la differenza".
- L'italia rischia di non qualificarsi ai Mondiali...
"Mancini ha le soluzioni per mettere a posto la situazione. Avrebbe gia' meritato la qualificazione. Nel calcio a volte manca un po' di fortuna. Sa come fare da solo, a Mancini non gli si va ad insegnare niente".
- Come sta Lozano? A destra puo' giocare Zielinski?
"Lozano sta bene, ha giocato giovedi', ha ore di viaggio. Il ragazzo e' molto voglioso, ci ho parlato stamane. E' sorridente. E' un ragazzo dolcissimo. A destra puo' giocare pure Zielinski come Elmas. E' normale che Lozano abbia ambizioni di crescita. Come tutti. Mi auguro che a fine stagione riceva l'interesse di club che ritiene piu' importanti del Napoli. Significherebbe che si e' reso protagonista. Restando fuori dalla Champions, non abbiamo ricevuto offerte. Altrimenti non se ne frega nessuno. E' la sconfitta che porta tutti nella dimensione uguale e nel livello uguale. Metterei i premi ad obiettivi anche a quelli che salvano i gol in scivolata. Le 5 sostituzioni le facciamo tutti. O si fa in un modo o in un altro. Se il calciatore che punta al premio per i gol fatti e poi lo togli puo' andare in difficoltà, mettiamoci d'accordo".
- In un Inter-Napoli recente ci furono cori contro Koulibaly: se dovesse accadere di nuovo che reazione si aspetta dall'arbitro?
"Conosco il pubblico di Milano e la gente di Milano. Sono convinto che non accadrà. Non succederà. Hanno un tasso di civiltà nobile. Siamo tutti un po' di colore, siamo tutti un po' diversi. La pelle ha il colore della pelle".
- Come stanno Manolas e Malcuit?
"Manolas sta a casa. Non e' ancora in condizione di giocare. Malcuit c'e' tra i convocati".
- In un'intervista a DAZN Koulibaly ha detto: "Luciano Spalletti è il mio papà". Ha sottolineato l'essere leader di questa squadra e che l'allenatore lo fa sentire un personaggio fondamentale per questa formazione e per questo club. In una settimana così, avere punti di riferimento tali può far sopperire a delle defezioni come ci sono state nelle ultime ore?
"Koulibaly l'abbiamo già detto in più versioni quello che rappresenta per noi, ma non soltanto per me. Ci vogliono degli esempi, diventa difficile parlarne e trovare ancora parole. Questa settimana all'inizio quando è arrivato, nel primo allenamento, è andato in scivolata come fa sempre lui e gli si è incastrato un piede ed è andato in torsione, è rimasto con il ginocchio sotto e ha sentito male ed è rimasto per terra. Si è fermato l'allenamento, in un attimo c'erano anche i magazzinieri intorno a lui, tutti i calciatori tutti intorno a lui, tutti lì in attesa di vedere la reazione del momento. Lui è uscito tre minuti, hanno riiniziato a giocare dopo tre minuti e tutti guardavano verso la panchina e non giocavano la partita per vedere come si sentiva lui e se rientrava oppure no. Non mi interessa sapere se Maradona è stato il più grande calciatore o meno, mi interessa sapere quello che ha lasciato. Non è quello che dico io, è quello che provano tutti, quello che poi significa la pesantezza del soggetto, l'importanza del soggetto all'interno di un gruppo e quando poi anche in Europa League si è detto 'vogliamo essere tutti come il watusso Koulibaly', son giochi di parole però stanno a significare quello che rappresenta per noi. Lui veramente è una persona straordinaria, io ne ho avuti, sono stati uno di quelli fortunati, però la fortuna ancora con me non ha finio il suo lavoro per cui ce ne avrò degli altri di giocatori così, giocatori da ritenermi fortunato. Quando entrano dentro gli spogliatoi, Nestor Sensini, faccio per dire, è stato uno di questi qui, non diceva mai niente, salutava e basta, entrava nello spogliatoio e aveva un rispetto di tutti e di tutto. Il pallone durante il gioco aveva rispetto di lui per quello che aveva fatto vedere e per come si era comportato nella sua lunga carriera".
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— Napoli Magazine (@napolimagazine) November 20, 2021
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