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L'EX - El Kaddouri: "Napoli è speciale, sono orgoglioso di averci giocato, Osimhen e Kvara spostano gli equilibri, Zielinski è un fenomeno"
31.03.2023 11:08 di Napoli Magazine

Omar El Kaddouri, ex centrocampista, tra le altre, del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Il Roma:

 

"Prima parte di stagione buona, poi le cose cambiarono. Non fu colpa di Benitez, andai via prima che arrivasse. Sentivo il bisogno di giocare di più e, una volta andato via Mazzarri che voleva tenermi a tutti i costi, sono andato in prestito al Torino. La piazza granata, in quel momento, era perfetta per me. Il fatto che sia ritornato a Napoli quando Benitez andò via è stato solo un caso. Già nella mia prima stagione in azzurro ebbi la possibilità di andare in prestito a gennaio al Palermo, ma Mazzarri si oppose. Oggi il Napoli è tra le otto squadre più forti d’Europa, c’era da aspettarselo, anzi, erano già un paio di stagioni che avrebbero meritato lo Scudetto. Quest’anno ci siamo, arriverà questo trofeo ed è una sensazione bellissima, ma anche in Champions potranno esserci gioie”.

 

Ipotizza addirittura la vittoria della coppa dalle grandi orecchie?

 

“Di certo i partenopei sono la sorpresa della competizione. Stanno facendo bene, vedremo. Per me arriveranno in finale, sono i favoriti, poi nella gara secca tutto può succedere”.

 

Ed il blasone del Milan?

 

“I rossoneri hanno solo più esperienza nelle coppe, ma anche Inter e Benfica, rispetto al Napoli, sono squadre più mature. Poi c’è il campo: per quello che stiamo vedendo, se il Napoli non arrivasse in finale sarebbe un peccato. Ora o mai più!”.

 

Al Napoli ha giocato sia con Cavani che con Higuain, oggi c’è Osimhen. Inutile chiederle chi sia il più forte, ma chi sceglierebbe nella sua squadra ideale?

 

“Con Osimhen non ho giocato, né insieme né contro. Ma per me Higuain è il giocatore più forte con cui ho condiviso il campo. L’anno del record di gol c’ero anche io, l’ho visto al top della forma e non posso far altro che definirlo un top player. Era un attaccante completo, assolutamente perfetto”.

 

Higuain, così come il Napoli, ha raccolto meno di quanto meritasse?

 

“Sì. Soprattutto con Sarri meritavamo di più. Forse abbiamo perso qualche punto di troppo, ma alla fine avremmo meritato lo Scudetto per il calcio che facevamo e la squadra che avevamo”.

 

Lei ha giocato con Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens, ovvero i senatori che sono andati via nella scorsa estate: si aspettava che i sostituti sarebbero stati subito pronti?

 

“Onestamente no. Pensavo che se li avesse scelti il Napoli sarebbero stati forti, ma non a questi livelli. Nessuno si aspettava una resa del genere. Merito a questi ragazzi che sono arrivati, ma anche a Spalletti per averli fatti integrare subito ed al direttore Giuntoli per averli scelti. Tutte queste componenti hanno portato il Napoli a fare questa stagione straordinaria”.

 

Nella sua carriera ha giocato anche nel ruolo di Kvaratskhelia: cos’ha in più rispetto agli altri il georgiano?

 

“Ha una determinazione fuori dal comune, ed è una caratteristica fondamentale. Tecnicamente, poi, è sopra la media. Nell’uno contro uno e nel tiro non ha rivali, ha quasi tutto del giocatore moderno ed essendo molto giovane può ancora crescere. Spero per i napoletani che resterà tanto tempo, farà cose incredibili”.

 

Quando lo Scudetto sarà matematico, chi bisognerà ringraziare maggiormente? Kvaratskhelia, Osimhen o altri?

 

“Ovviamente il merito sara di tutta la squadra, ma questi due ragazzi hanno spostato gli equilibri. Facendo un paragone tra loro due, direi 51% Victor, anche se preferisco Kvara. Il nigeriano, però, è cresciuto tantissimo ed è per questo che darei un punto percentuale in più a lui. Menzioni speciali anche per Di Lorenzo, Mario Rui - sempre criticato in passato, ma che finalmente si è preso le sue rivincite -, il fenomeno Zielinski con cui ho giocato e Lobotka. Il 9 ed il 77 sono gioielli preziosi di una bellissima collana”.

 

Se dovesse andare via Osimhen, Cheddira, suo compagno di nazionale, sarebbe all’altezza di sostituirlo? Entrambi sono di proprietà della famiglia De Laurentiis…

 

“Non conosco benissimo Walid, è arrivato da poco in nazionale, ma lo seguo: al Bari sta facendo benissimo. Deve essere consapevole che il Napoli è una società importante e per ben figurare ci vogliono doti e caratteristiche. Lui le ha, non so se è già pronto ora per un salto del genere, ma di certo lo sarà di qui a poco tempo”.

 

Cosa direbbe a Cheddira ed a qualunque calciatore attiri le attenzioni del Napoli?

 

“Auguro a tutti di arrivare a giocare con la maglia azzurra, io ho avuto la fortuna e l’onore di indossarla. Napoli è speciale”.

 

Verrà alla festa Scudetto?

 

“Mi sto già organizzando con un mio compagno di squadra austriaco sposato con una ragazza italiana. Insieme seguiamo tanto anche il calcio italiano. Sarò lì per l’ultima di campionato, ma spero di esserci anche per la gara della vittoria matematica”.

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L'EX - El Kaddouri: "Napoli è speciale, sono orgoglioso di averci giocato, Osimhen e Kvara spostano gli equilibri, Zielinski è un fenomeno"

di Napoli Magazine

31/03/2024 - 11:08

Omar El Kaddouri, ex centrocampista, tra le altre, del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Il Roma:

 

"Prima parte di stagione buona, poi le cose cambiarono. Non fu colpa di Benitez, andai via prima che arrivasse. Sentivo il bisogno di giocare di più e, una volta andato via Mazzarri che voleva tenermi a tutti i costi, sono andato in prestito al Torino. La piazza granata, in quel momento, era perfetta per me. Il fatto che sia ritornato a Napoli quando Benitez andò via è stato solo un caso. Già nella mia prima stagione in azzurro ebbi la possibilità di andare in prestito a gennaio al Palermo, ma Mazzarri si oppose. Oggi il Napoli è tra le otto squadre più forti d’Europa, c’era da aspettarselo, anzi, erano già un paio di stagioni che avrebbero meritato lo Scudetto. Quest’anno ci siamo, arriverà questo trofeo ed è una sensazione bellissima, ma anche in Champions potranno esserci gioie”.

 

Ipotizza addirittura la vittoria della coppa dalle grandi orecchie?

 

“Di certo i partenopei sono la sorpresa della competizione. Stanno facendo bene, vedremo. Per me arriveranno in finale, sono i favoriti, poi nella gara secca tutto può succedere”.

 

Ed il blasone del Milan?

 

“I rossoneri hanno solo più esperienza nelle coppe, ma anche Inter e Benfica, rispetto al Napoli, sono squadre più mature. Poi c’è il campo: per quello che stiamo vedendo, se il Napoli non arrivasse in finale sarebbe un peccato. Ora o mai più!”.

 

Al Napoli ha giocato sia con Cavani che con Higuain, oggi c’è Osimhen. Inutile chiederle chi sia il più forte, ma chi sceglierebbe nella sua squadra ideale?

 

“Con Osimhen non ho giocato, né insieme né contro. Ma per me Higuain è il giocatore più forte con cui ho condiviso il campo. L’anno del record di gol c’ero anche io, l’ho visto al top della forma e non posso far altro che definirlo un top player. Era un attaccante completo, assolutamente perfetto”.

 

Higuain, così come il Napoli, ha raccolto meno di quanto meritasse?

 

“Sì. Soprattutto con Sarri meritavamo di più. Forse abbiamo perso qualche punto di troppo, ma alla fine avremmo meritato lo Scudetto per il calcio che facevamo e la squadra che avevamo”.

 

Lei ha giocato con Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens, ovvero i senatori che sono andati via nella scorsa estate: si aspettava che i sostituti sarebbero stati subito pronti?

 

“Onestamente no. Pensavo che se li avesse scelti il Napoli sarebbero stati forti, ma non a questi livelli. Nessuno si aspettava una resa del genere. Merito a questi ragazzi che sono arrivati, ma anche a Spalletti per averli fatti integrare subito ed al direttore Giuntoli per averli scelti. Tutte queste componenti hanno portato il Napoli a fare questa stagione straordinaria”.

 

Nella sua carriera ha giocato anche nel ruolo di Kvaratskhelia: cos’ha in più rispetto agli altri il georgiano?

 

“Ha una determinazione fuori dal comune, ed è una caratteristica fondamentale. Tecnicamente, poi, è sopra la media. Nell’uno contro uno e nel tiro non ha rivali, ha quasi tutto del giocatore moderno ed essendo molto giovane può ancora crescere. Spero per i napoletani che resterà tanto tempo, farà cose incredibili”.

 

Quando lo Scudetto sarà matematico, chi bisognerà ringraziare maggiormente? Kvaratskhelia, Osimhen o altri?

 

“Ovviamente il merito sara di tutta la squadra, ma questi due ragazzi hanno spostato gli equilibri. Facendo un paragone tra loro due, direi 51% Victor, anche se preferisco Kvara. Il nigeriano, però, è cresciuto tantissimo ed è per questo che darei un punto percentuale in più a lui. Menzioni speciali anche per Di Lorenzo, Mario Rui - sempre criticato in passato, ma che finalmente si è preso le sue rivincite -, il fenomeno Zielinski con cui ho giocato e Lobotka. Il 9 ed il 77 sono gioielli preziosi di una bellissima collana”.

 

Se dovesse andare via Osimhen, Cheddira, suo compagno di nazionale, sarebbe all’altezza di sostituirlo? Entrambi sono di proprietà della famiglia De Laurentiis…

 

“Non conosco benissimo Walid, è arrivato da poco in nazionale, ma lo seguo: al Bari sta facendo benissimo. Deve essere consapevole che il Napoli è una società importante e per ben figurare ci vogliono doti e caratteristiche. Lui le ha, non so se è già pronto ora per un salto del genere, ma di certo lo sarà di qui a poco tempo”.

 

Cosa direbbe a Cheddira ed a qualunque calciatore attiri le attenzioni del Napoli?

 

“Auguro a tutti di arrivare a giocare con la maglia azzurra, io ho avuto la fortuna e l’onore di indossarla. Napoli è speciale”.

 

Verrà alla festa Scudetto?

 

“Mi sto già organizzando con un mio compagno di squadra austriaco sposato con una ragazza italiana. Insieme seguiamo tanto anche il calcio italiano. Sarò lì per l’ultima di campionato, ma spero di esserci anche per la gara della vittoria matematica”.