NAPOLI – “Tutto va bene madama la marchesa…”, ma non è così. A Napoli e nel Napoli monsieur Garcia ripercorre e ricompone un modo di dire per lui utile e necessario per calmierare le turbolenze della piazza, turbolenze tra l’altro a lui sconosciute, chissà fino a che punto. Dice che in tour in città non ha rilevato né amarezze né insoddisfazioni nella gente di fede azzurra, che c'è chi ha addirittura incoraggiato il mister francese nel proseguire questo viaggio nel dopo scudetto, mai immaginando di quello che sta rischiando. Alla vigilia della partita con il Bologna, Garcia ha tra l’altro messo sul piatto della bilancia il peso di un dialogo costruttivo con i calciatori della squadra del cuore, nel tentativo di costruire insieme un tracciato comune, sia per quanto riguarda il discorso tecnico-tattico, sia sotto l’aspetto delle scelte e dei rapporti personali e collettivi con i protagonisti. Eppure la città è in fermento, insoddisfatta malgrado il positivo debutto (dal punto di vista del risultato finale) nel primo turno della Champions. Insoddisfatto a dir poco anche don Aurelio. Mentre gran parte della Torcida è sulle spine, un’altra componente del tifo è più ragionevole e paziente, in attesa della soluzione di quei problemi che finora sono affiorati, il non gioco della squadra, la debolezza della difesa, le mancate coperture del controcampo, settore punto di forza del Napoli di Spalletti, l’incapacità di creare palle-gol da trasformare in moneta sonante. E ancora, quella confusione irragionevole che esprime tutta la squadra, finanche nelle zone più delicate degli avversari, tutto questo dettato dalle istruzioni finora girate agli azzurri. C’è dell’altro, l’incapacità di Kvara nell’andare a rete ormai da una vita fa e la sfrenata ossessione di Osimhen nel tentare inutilmente di liberarsi dalle trappole dei difensori avversari: nelle loro contromisure ad imprigionarlo anche grazie alla confusione determinata dal superaffollamento dello specifico settore di prima linea. Così come non si può non sottolineare il cambiamento delle mansioni di Lobokta, da mente pensante del Napoli campione d’Italia, trasformato nel ruolo riduttivo di mediano. Questo ed altro tra gli argomenti che monsieur Garcia ha trattato con la squadra, spiegando infine che servirà recuperare qualche punto perso durante questa marcia iniziale. Come? “Vincendo a Bologna”, è l’imperativo del tecnico francese che sa di non avere altre scelte e che dovrà ricomporre la difesa in qualche modo, riconfermando la linea a quattro con Di Lorenzo, Ostigard, Natan e forse con il ritorno di Mario Rui, o comunque con Olivera. Un’altra spina per monsieur Garcia. Ma il vero problema per il monsieur è tuttavia un altro: il mister francese non può sbagliare più. Don Aurelio lo aspetta al bivio.

Gianfranco Lucariello

Napoli Magazine

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com