Anche Legambiente aderisce e partecipa alla mobilitazione nazionale del 1° aprile #Failacosabuona promossa da FenealUil e Fillea Cgil in cinque periferie italiane. A Napoli appuntamento alle ore 9,30 Piazza Giovanni XXIII di Pianura-Soccavo. L’obiettivo è chiedere al Governo Meloni una seria politica su efficienza energetica in edilizia, in grado di traghettare l’Italia verso gli obiettivi europei e di non perseverare in gravi errori, come quelli commessi con lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, affossando le politiche di riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio del nostro Paese, pubblico e privato. Scelte anacronistiche, ricorda Legambiente Campania- che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi climatici e l’indipendenza energetica dell’Italia dalle fonti fossili; che mettono in difficoltà imprese e famiglie, nell’abbattere i costi della bolletta e contrastare il sempre più preoccupante fenomeno della povertà energetica che in Campania si stima un numero di famiglia che oscilla tra 519 e 779 mila unità. E soprattutto che osteggiano la messa in sicurezza del patrimonio edilizio italiano, attività che garantirebbe un futuro stabile al settore dell’edilizia senza consumare ancora suolo: il 39,6% degli edifici sul territorio campano ha un APE che attesta una classe energetica G (la peggiore). Per i fabbisogni di una casa in classe G è necessaria una quantità di energia quasi dieci volte superiore rispetto ad una casa con certificazione energetica di classe A4, con ricaduta sui costi in bolletta fino a 10 volte maggiori. “Al Governo Meloni – dichiara Mariateresa Imparato, presidente regionale di Legambiente – chiediamo un cambio di rotta che permetta di mettere in sicurezza e rendere efficiente il patrimonio edilizio, pubblico e privato, ripristinando la cessione del credito alle famiglie con reddito medio basso, alle case popolari, ai condomini periferici. Con la recente riduzione al 90% dell’aliquota del Superbonus e l’eliminazione della cessione del credito – prosegue Imparato
di Napoli Magazine
31/03/2023 - 11:40
Anche Legambiente aderisce e partecipa alla mobilitazione nazionale del 1° aprile #Failacosabuona promossa da FenealUil e Fillea Cgil in cinque periferie italiane. A Napoli appuntamento alle ore 9,30 Piazza Giovanni XXIII di Pianura-Soccavo. L’obiettivo è chiedere al Governo Meloni una seria politica su efficienza energetica in edilizia, in grado di traghettare l’Italia verso gli obiettivi europei e di non perseverare in gravi errori, come quelli commessi con lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, affossando le politiche di riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio del nostro Paese, pubblico e privato. Scelte anacronistiche, ricorda Legambiente Campania- che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi climatici e l’indipendenza energetica dell’Italia dalle fonti fossili; che mettono in difficoltà imprese e famiglie, nell’abbattere i costi della bolletta e contrastare il sempre più preoccupante fenomeno della povertà energetica che in Campania si stima un numero di famiglia che oscilla tra 519 e 779 mila unità. E soprattutto che osteggiano la messa in sicurezza del patrimonio edilizio italiano, attività che garantirebbe un futuro stabile al settore dell’edilizia senza consumare ancora suolo: il 39,6% degli edifici sul territorio campano ha un APE che attesta una classe energetica G (la peggiore). Per i fabbisogni di una casa in classe G è necessaria una quantità di energia quasi dieci volte superiore rispetto ad una casa con certificazione energetica di classe A4, con ricaduta sui costi in bolletta fino a 10 volte maggiori. “Al Governo Meloni – dichiara Mariateresa Imparato, presidente regionale di Legambiente – chiediamo un cambio di rotta che permetta di mettere in sicurezza e rendere efficiente il patrimonio edilizio, pubblico e privato, ripristinando la cessione del credito alle famiglie con reddito medio basso, alle case popolari, ai condomini periferici. Con la recente riduzione al 90% dell’aliquota del Superbonus e l’eliminazione della cessione del credito – prosegue Imparato