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SEMINARIO - "Io vengo dallo sport", a Napoli
31.03.2023 09:08 di Napoli Magazine

Il Seminario “Io vengo dallo sport”, organizzato ieri a Napoli, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere dell’Università di Napoli Parthenope, è stato l’occasione per introdurre il modulo didattico “Sport e Integrazione”, dedicato agli studenti e alle studentesse dei corsi di laurea in Scienze Motorie.

 

Attraverso l’incontro - moderato dall’ex nuotatrice Cristina Chiuso - che si è svolto alla presenza dei rappresentanti dell’Università di Napoli Parthenope prof. Domenico Tafuri, Direttore del Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere e Referente per l’Ateneo degli Studenti con Disabilità e DSA e del prof. Davide Di Palma, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e di Sport e Salute - gli studenti hanno potuto conoscere i temi che verranno affrontati durante il corso, iniziando così un percorso di riflessione che riguarderà il ruolo dello sport come veicolo di inclusione e innovazione sociale.

 

In particolare, le testimonianze di Dariya Derkach, saltatrice dell’Aeronautica, di Sandro Cuomo, campione olimpico nella scherma e Legend Sport e Salute e di Nicola Capasso, vincitore del “Premio Mondonico” per tecnici impegnati nel sociale, hanno contribuito a sottolineare l’importanza dell’allenatore come figura cruciale nella gestione dei gruppi multi-culturali e nella valorizzazione dello sport come terreno di incontro, dialogo, confronto e contrasto alle discriminazioni.

 

Secondo Dariya Derkach “Finalmente a 10 anni dall’ottenimento della cittadinanza italiana è arrivata la mia prima medaglia importante in campo internazionale ai recenti Europei indoor di Istanbul. Sono in Italia da quando avevo 8 anni. Lo sport mi ha dato tantissimo, i miei genitori lavoravano molto e i miei insegnanti, di ginnastica in particolare, mi hanno veramente accolta e fatto trascorrere del tempo in serenità, aiutando anche la mia carriera sportiva. Grazie all’atletica ho fatto tante amicizie, conservo dei bellissimi ricordi dei primi anni in Italia grazie allo sport, che mi ha anche aiutata a imparare la lingua più velocemente. Il ruolo del tecnico è fondamentale, è difficile entrare in sintonia con un atleta ma è fondamentale per garantirgli serenità e stabilità, ci vogliono tanta pazienza e comprensione, soprattutto nei momenti difficili.”

 

Per Sandro Cuomo “Da atleta mi piaceva giocare, ho sempre amato misurarmi con quelli che ho sempre ritenuto compagni di gioco, non avversari. Da ragazzino ho praticato parecchi sport e credo moltissimo nella multidisciplinarità, non solo dal punto motorio, ma anche culturale. La pluralità è sempre un arricchimento, penso ad esempio alla condivisione di esperienze che si trova nel luogo multicultirale per definizione, il Villaggio Olimpico. Allenare e educare sono due concetti inscindibili, a qualunque livello. L’allenatore deve avere spirito di servizio, non deve autocelebrarsi bensì aiutare gli atleti, ma soprattutto le persone, che si affidano a lui. . Credo infatti che iniziative come “Io vengo dallo sport” siano fondamentali proprio per ricordare ai futuri tecnici che al centro della loro attività ci saranno proprie le persone.”

 

“Essere allenatore è una vera e propria vocazione. Soltanto se si è animati da una profonda passione si riesce a vivere appieno questo ruolo, che richiede un impegno totalizzante ma ripaga con soddisfazioni inestimabili dal punto di vista umano. In particolare, l’esperienza quotidiana a fianco dei soggetti più fragili è quella che ritengo più gratificante, perché consente di valorizzare al meglio il compito educativo a cui ogni tecnico è chiamato nei confronti di chi, grazie allo sport, ha un’occasione altrimenti difficile per esprimere pienamente la propria persona.” ha dichiarato Nicola Capasso.

 

Siamo orgogliosi di essere parte attiva di questa progettualità”, ha sottolineato il Prof. Domenico Tafuri. “Eventi come questo odierno costituiscono un'opportunità di crescita e confronto per tutti i nostri studenti su un tema tanto importante quanto attuale come quello del ruolo che riveste lo sport in chiave socio-educativa nei processi di integrazione.”

 

L’incontro, svoltosi alla presenza di oltre 200 studenti, ha chiuso il ciclo degli 11 seminari che sono stati realizzati in altrettante università italiane come parte del modulo didattico “Sport e Integrazione” - un intervento promosso nell’ambito del progetto “Sport e integrazione” realizzato da Sport e Salute S.p.A. e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

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SEMINARIO - "Io vengo dallo sport", a Napoli

di Napoli Magazine

31/03/2024 - 09:08

Il Seminario “Io vengo dallo sport”, organizzato ieri a Napoli, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere dell’Università di Napoli Parthenope, è stato l’occasione per introdurre il modulo didattico “Sport e Integrazione”, dedicato agli studenti e alle studentesse dei corsi di laurea in Scienze Motorie.

 

Attraverso l’incontro - moderato dall’ex nuotatrice Cristina Chiuso - che si è svolto alla presenza dei rappresentanti dell’Università di Napoli Parthenope prof. Domenico Tafuri, Direttore del Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere e Referente per l’Ateneo degli Studenti con Disabilità e DSA e del prof. Davide Di Palma, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e di Sport e Salute - gli studenti hanno potuto conoscere i temi che verranno affrontati durante il corso, iniziando così un percorso di riflessione che riguarderà il ruolo dello sport come veicolo di inclusione e innovazione sociale.

 

In particolare, le testimonianze di Dariya Derkach, saltatrice dell’Aeronautica, di Sandro Cuomo, campione olimpico nella scherma e Legend Sport e Salute e di Nicola Capasso, vincitore del “Premio Mondonico” per tecnici impegnati nel sociale, hanno contribuito a sottolineare l’importanza dell’allenatore come figura cruciale nella gestione dei gruppi multi-culturali e nella valorizzazione dello sport come terreno di incontro, dialogo, confronto e contrasto alle discriminazioni.

 

Secondo Dariya Derkach “Finalmente a 10 anni dall’ottenimento della cittadinanza italiana è arrivata la mia prima medaglia importante in campo internazionale ai recenti Europei indoor di Istanbul. Sono in Italia da quando avevo 8 anni. Lo sport mi ha dato tantissimo, i miei genitori lavoravano molto e i miei insegnanti, di ginnastica in particolare, mi hanno veramente accolta e fatto trascorrere del tempo in serenità, aiutando anche la mia carriera sportiva. Grazie all’atletica ho fatto tante amicizie, conservo dei bellissimi ricordi dei primi anni in Italia grazie allo sport, che mi ha anche aiutata a imparare la lingua più velocemente. Il ruolo del tecnico è fondamentale, è difficile entrare in sintonia con un atleta ma è fondamentale per garantirgli serenità e stabilità, ci vogliono tanta pazienza e comprensione, soprattutto nei momenti difficili.”

 

Per Sandro Cuomo “Da atleta mi piaceva giocare, ho sempre amato misurarmi con quelli che ho sempre ritenuto compagni di gioco, non avversari. Da ragazzino ho praticato parecchi sport e credo moltissimo nella multidisciplinarità, non solo dal punto motorio, ma anche culturale. La pluralità è sempre un arricchimento, penso ad esempio alla condivisione di esperienze che si trova nel luogo multicultirale per definizione, il Villaggio Olimpico. Allenare e educare sono due concetti inscindibili, a qualunque livello. L’allenatore deve avere spirito di servizio, non deve autocelebrarsi bensì aiutare gli atleti, ma soprattutto le persone, che si affidano a lui. . Credo infatti che iniziative come “Io vengo dallo sport” siano fondamentali proprio per ricordare ai futuri tecnici che al centro della loro attività ci saranno proprie le persone.”

 

“Essere allenatore è una vera e propria vocazione. Soltanto se si è animati da una profonda passione si riesce a vivere appieno questo ruolo, che richiede un impegno totalizzante ma ripaga con soddisfazioni inestimabili dal punto di vista umano. In particolare, l’esperienza quotidiana a fianco dei soggetti più fragili è quella che ritengo più gratificante, perché consente di valorizzare al meglio il compito educativo a cui ogni tecnico è chiamato nei confronti di chi, grazie allo sport, ha un’occasione altrimenti difficile per esprimere pienamente la propria persona.” ha dichiarato Nicola Capasso.

 

Siamo orgogliosi di essere parte attiva di questa progettualità”, ha sottolineato il Prof. Domenico Tafuri. “Eventi come questo odierno costituiscono un'opportunità di crescita e confronto per tutti i nostri studenti su un tema tanto importante quanto attuale come quello del ruolo che riveste lo sport in chiave socio-educativa nei processi di integrazione.”

 

L’incontro, svoltosi alla presenza di oltre 200 studenti, ha chiuso il ciclo degli 11 seminari che sono stati realizzati in altrettante università italiane come parte del modulo didattico “Sport e Integrazione” - un intervento promosso nell’ambito del progetto “Sport e integrazione” realizzato da Sport e Salute S.p.A. e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.