NAPOLI - La dignitosa prestazione del Napoli contro la Roma al Maradona rinfranca perchè si è vista una reazione degli azzurri che sono stati ordinati, hanno costruito azioni di gioco e raccolto meno di quanto avrebbero meritato. Tuttavia, non ci si può accontentare, il pareggio non soddisfa le aspettative di una squadra che resta alla ricerca della sua stessa identità ed ha difficoltà a portare a casa i tre punti. Ribaltarla per poi perderla nei minuti finali ha il sapore della beffa ma è anche indice di una mancanza di solidità che rende tutto precario. La zona Champions si allontana inesorabilmente sempre di più e nelle ultime quattro partite si deciderà il destino europeo del Napoli, in una stagione molto complicata in cui ogni errore viene pagato a caro prezzo, perchè si procede sul filo del rasoio in ogni gara, senza mai dare la sensazione di averla chiusa davvero, senza quell'affidabilità che caratterizzava gli azzurri nella scorsa stagione, quando anche in eventuali momenti di difficoltà si aveva la netta sensazione che il Napoli avrebbe in qualche modo trovato la chiave giusta di lettura della partita e portato a casa il risultato, macinando gol, perchè più forte degli episodi, di possibili errori arbitrali, in uno stato di assoluto predominio. Il mini ritiro pre partita è servito a serrare i ranghi, a trovare concentrazione, ad assumersi in quanto squadra la responsabilità di un rendimento scialbo, che non rispecchia l'enorme potenziale della squadra ora allenata da Calzona. Le restanti partite contro Udinese, Bologna, Fiorentina e Lecce sono un poker di sfide che il Napoli in realtà giocherà con se stesso, provando ad alzare l'asticella e ad esprimere un gioco dignitoso nel rispetto dei suoi tifosi. Poi sarà rifondazione, impellente, fisiologica, necessaria per voltare pagina con nuovi stimoli e nuove ambizioni.

Rosa Petrazzuolo

Napoli Magazine

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