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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, dal leader calmo al leader "Ringhio": grazie Carlo, con Rino si torna al 4-3-3 per la remuntada!"
11.12.2019 16:30 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il Napoli vola agli Ottavi di Champions, dopo il bel 4-0 sul Genk, e nel contempo saluta ufficialmente Carlo Ancelotti. Una scelta inevitabile, nata e maturata dopo la sconfitta interna col Bologna, seguita dall'ennesimo pareggio. Non è bastata, dunque, una vittoria a salvare il tecnico di Reggiolo, dopo il disastroso cammino in campionato che vede al momento gli azzurri perfino fuori dall'Europa League. Dinanzi ad un avversario inerme, nella serata dell'emozionante tributo a Marek Hamsik, che ha visto il ritorno di Edy Reja appositamente per celebrarlo, il Napoli si è rialzato a suon di Milik. Un tris importante, corredato dal poker di Mertens, con il belga bravo a lasciare al polacco la soddisfazione della prima tripletta partenopea con un tiro dagli undici metri. Si separano cordialmente il Napoli e Carlo Ancelotti. E all'ombra del Vesuvio arriva Rino Gattuso, con un contratto di sei mesi ed opzione di un anno aggiuntivo. Dal leader calmo al leader "Ringhio", l'allievo che prende il posto dell'amico maestro: l'ex numero 8 del Milan avrà il compito di restituire grinta e anima alla squadra. Resta il rammarico di non aver visto il vero Ancelotti, quello del palmares che fa invidia al mondo, anche se comunque ha condotto il Napoli agli Ottavi, perdendo però di vista però la lotta scudetto. E proprio quest'aspetto gli è risultato fatale. Per il nuovo allenatore si presenta subito una bella sfida: recuperare il terreno perduto in campionato, a partire dalla sfida col Parma. E guadagnarsi l'amore dei tifosi, facendo definitivamente dimenticare quel vecchio e lontano ricordo del faccia a faccia di qualche anno fa a San Siro con Hamsik. Storie passate, dirà qualcuno. Ma è pur vero che a Napoli occorre una guida adrenalinica capace di amare la città, di farla propria ed entrare in simbiosi con i tifosi, per difenderne i colori. Sono certo che, da uomo del Sud, Gattuso saprà subito calarsi in questa nuova realtà. E pensare che il passato e il presente si erano incrociati a cena a Capri in occasione del compleanno di Ancelotti, alla presenza di Aurelio De Laurentiis. Un nuovo corso che non lascia alibi ai calciatori. Ora non ci sarà modulo che tenga. Si torna al 4-3-3. Ognuno al suo posto, con Meret tra i pali, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui in difesa ed abbastanza certi di un posto, Allan a centrocampo con Fabian e Zielinski ai lati, e in attacco l'imbarazzo della scelta, oltre alla chance di rispolverare il trio Callejon-Mertens-Insigne, con Lozano, Llorente e Milik pronti a farsi valere in qualsiasi momento. E' tempo di galoppare. In bocca al lupo a tutti quelli che hanno a cuore le sorti del club partenopeo e grazie a chi ha provato e non è riuscito ad incantare, oltre a chi si appresta a scrivere nuove pagine tinte d'azzurro. Con un nome che, nella nostra città, ha un peso specifico notevole: Gennaro. E' il caso di dire: San Gennà, pensaci tu!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine

11/12/2024 - 16:30

NAPOLI - Il Napoli vola agli Ottavi di Champions, dopo il bel 4-0 sul Genk, e nel contempo saluta ufficialmente Carlo Ancelotti. Una scelta inevitabile, nata e maturata dopo la sconfitta interna col Bologna, seguita dall'ennesimo pareggio. Non è bastata, dunque, una vittoria a salvare il tecnico di Reggiolo, dopo il disastroso cammino in campionato che vede al momento gli azzurri perfino fuori dall'Europa League. Dinanzi ad un avversario inerme, nella serata dell'emozionante tributo a Marek Hamsik, che ha visto il ritorno di Edy Reja appositamente per celebrarlo, il Napoli si è rialzato a suon di Milik. Un tris importante, corredato dal poker di Mertens, con il belga bravo a lasciare al polacco la soddisfazione della prima tripletta partenopea con un tiro dagli undici metri. Si separano cordialmente il Napoli e Carlo Ancelotti. E all'ombra del Vesuvio arriva Rino Gattuso, con un contratto di sei mesi ed opzione di un anno aggiuntivo. Dal leader calmo al leader "Ringhio", l'allievo che prende il posto dell'amico maestro: l'ex numero 8 del Milan avrà il compito di restituire grinta e anima alla squadra. Resta il rammarico di non aver visto il vero Ancelotti, quello del palmares che fa invidia al mondo, anche se comunque ha condotto il Napoli agli Ottavi, perdendo però di vista però la lotta scudetto. E proprio quest'aspetto gli è risultato fatale. Per il nuovo allenatore si presenta subito una bella sfida: recuperare il terreno perduto in campionato, a partire dalla sfida col Parma. E guadagnarsi l'amore dei tifosi, facendo definitivamente dimenticare quel vecchio e lontano ricordo del faccia a faccia di qualche anno fa a San Siro con Hamsik. Storie passate, dirà qualcuno. Ma è pur vero che a Napoli occorre una guida adrenalinica capace di amare la città, di farla propria ed entrare in simbiosi con i tifosi, per difenderne i colori. Sono certo che, da uomo del Sud, Gattuso saprà subito calarsi in questa nuova realtà. E pensare che il passato e il presente si erano incrociati a cena a Capri in occasione del compleanno di Ancelotti, alla presenza di Aurelio De Laurentiis. Un nuovo corso che non lascia alibi ai calciatori. Ora non ci sarà modulo che tenga. Si torna al 4-3-3. Ognuno al suo posto, con Meret tra i pali, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui in difesa ed abbastanza certi di un posto, Allan a centrocampo con Fabian e Zielinski ai lati, e in attacco l'imbarazzo della scelta, oltre alla chance di rispolverare il trio Callejon-Mertens-Insigne, con Lozano, Llorente e Milik pronti a farsi valere in qualsiasi momento. E' tempo di galoppare. In bocca al lupo a tutti quelli che hanno a cuore le sorti del club partenopeo e grazie a chi ha provato e non è riuscito ad incantare, oltre a chi si appresta a scrivere nuove pagine tinte d'azzurro. Con un nome che, nella nostra città, ha un peso specifico notevole: Gennaro. E' il caso di dire: San Gennà, pensaci tu!

 

 

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