Golazo
GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, replica in meneghino!"
26.10.2023 23:55 di Napoli Magazine

NAPOLI - Nella fredda e piovosa sera di Berlino, nello stadio dove l'Italia si laureò campione del mondo 17 anni fa, il Napoli dai due volti - ma quando ne avrà uno solo e ben definito?- ha centrato una vittoria preziosissima, seppur di misura, che tiene spalancate le porte sugli ottavi della Champions dei ricchi premi e cotillons. Una partita bruttina, nella quale s'è concesso fin troppo alla scalcagnata squadra berlinese che da un po' a questa parte non sa fare altro che perdere. Il sergente Garcia - che detto fra di noi non gode dei miei favori, ma ciò conta poco o nulla - non mi pare che stavolta abbia dato i numeri, e spesso li dà in particolare quando decide sostituzioni cervellotiche. Chissà se non gli abbia fatto bene la vicinanza di campo del presidente assistente, figura che mancava dai tempi del vulcanico Costantino Rozzi. A meno che non gli si voglia addebitare lo stato di forma, scadente, di alcuni titolarissimi, due esempi per tutti: Di Lorenzo e Lobotka. Il capitano coraggioso ed il metronomo stanno esibendo uno stato di forma precario e la domanda è: preparazione atletica inadeguata o stanchezza fisica dovuta per aver giganteggiato e tirato la carretta nell'anno di nostro signore dello scudetto? Propenderei per un po' dell'una e un po' dell'altra. Al sergente Garcia e all'assistente presidente il compito di capire dove sta l'inghippo e cercare di porvi rimedio. A Berlino s'è avuta la conferma - ma non ci voleva la zingara indovina - che Raspadori detto raspa è anche lima quando può esprimersi nelle zolle deputate agli attaccanti doc, non certamente a centrocampo. Mi parve, sin dai tempi del Sassuolo, che Giacomino avesse qualcosa di Paolo Rossi Pablito nel farsi trovare al posto ed al tempo giusto, che avesse quella capacità naturale di considerare l'area terra di casa sua. Sugli scudi certamente c'è il giovin signore venuto dalla terra dei fiori e del vino, quel Kvara per il quale ho un debole sin dal primo istante in cui lo vidi: caracollante e dribblatore, veloce e tecnico, sopraffino in entrambi i piedi, il suo assist per Raspa è stato semplicemente sublime. L'arciere georgiano sta dimostrando di avere anche un'altra dote, quella tempra caratteriale che è propria dei fuoriclasse: caricarsi sulle spalle la squadra specie quando deve fare forzatamente a meno di un elemento come Zolla Gialla. Kvara è oro puro, misto di bravura ed orgoglio, prova dopo prova sta dicendo a chi di dovere che lui non ci sta a trascorrere un anno da comparsa. La recita è appena cominciata e sul palcoscenico è vietato, d'ora in poi, sbagliare i tempi di una battuta. Si replichi in meneghino!

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, replica in meneghino!"

di Napoli Magazine

26/10/2024 - 23:55

NAPOLI - Nella fredda e piovosa sera di Berlino, nello stadio dove l'Italia si laureò campione del mondo 17 anni fa, il Napoli dai due volti - ma quando ne avrà uno solo e ben definito?- ha centrato una vittoria preziosissima, seppur di misura, che tiene spalancate le porte sugli ottavi della Champions dei ricchi premi e cotillons. Una partita bruttina, nella quale s'è concesso fin troppo alla scalcagnata squadra berlinese che da un po' a questa parte non sa fare altro che perdere. Il sergente Garcia - che detto fra di noi non gode dei miei favori, ma ciò conta poco o nulla - non mi pare che stavolta abbia dato i numeri, e spesso li dà in particolare quando decide sostituzioni cervellotiche. Chissà se non gli abbia fatto bene la vicinanza di campo del presidente assistente, figura che mancava dai tempi del vulcanico Costantino Rozzi. A meno che non gli si voglia addebitare lo stato di forma, scadente, di alcuni titolarissimi, due esempi per tutti: Di Lorenzo e Lobotka. Il capitano coraggioso ed il metronomo stanno esibendo uno stato di forma precario e la domanda è: preparazione atletica inadeguata o stanchezza fisica dovuta per aver giganteggiato e tirato la carretta nell'anno di nostro signore dello scudetto? Propenderei per un po' dell'una e un po' dell'altra. Al sergente Garcia e all'assistente presidente il compito di capire dove sta l'inghippo e cercare di porvi rimedio. A Berlino s'è avuta la conferma - ma non ci voleva la zingara indovina - che Raspadori detto raspa è anche lima quando può esprimersi nelle zolle deputate agli attaccanti doc, non certamente a centrocampo. Mi parve, sin dai tempi del Sassuolo, che Giacomino avesse qualcosa di Paolo Rossi Pablito nel farsi trovare al posto ed al tempo giusto, che avesse quella capacità naturale di considerare l'area terra di casa sua. Sugli scudi certamente c'è il giovin signore venuto dalla terra dei fiori e del vino, quel Kvara per il quale ho un debole sin dal primo istante in cui lo vidi: caracollante e dribblatore, veloce e tecnico, sopraffino in entrambi i piedi, il suo assist per Raspa è stato semplicemente sublime. L'arciere georgiano sta dimostrando di avere anche un'altra dote, quella tempra caratteriale che è propria dei fuoriclasse: caricarsi sulle spalle la squadra specie quando deve fare forzatamente a meno di un elemento come Zolla Gialla. Kvara è oro puro, misto di bravura ed orgoglio, prova dopo prova sta dicendo a chi di dovere che lui non ci sta a trascorrere un anno da comparsa. La recita è appena cominciata e sul palcoscenico è vietato, d'ora in poi, sbagliare i tempi di una battuta. Si replichi in meneghino!

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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